The Observer, nel 2011, lo ha traghettato nell'Olimpo dei migliori street artist in circolazione, nomade per vocazione, ha lasciato testimonianze del suo passaggio in metà del globo terrestre, i suoi quaderni testimoniano la sua costante ricerca che spazia dalla street art al mondo digitale.
La semplicità del suo pseudonimo, Blu, contrasta con la grandiosità delle sue imprese pittoriche che nascono sempre in relazione allo spazio urbano ed architettonico e ne modificano l'apparenza.
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